sábado, 31 de mayo de 2014

BABY GANG SPARA A SCUOLA CON PISTOLA A PIOMBINI: STUDENTESSA FERITA, 4 DENUNCIATI



Il bilancio è alla fine di una studentessa colpita di striscio ad un occhio e medicata al Pronto Soccorso ma la bravata che questa mattina ha visto protagonista una banda di ragazzi, quattro minorenni, poteva avere bilancio ben più pesante. I giovani, tutti identificati e denunciati, sono entrati attorno alle 8 in tre istituti superiori di Parma (Melloni, Rondani ed Ulivi) ed hanno esploso alcuni pallini di gomma con una pistola ad aria compressa. I quattro ragazzi, tutti studenti minorenni, hanno sparato sia dal cortile delle scuole che all'interno di un'aula. Una pericolosissima bravata che è costata ad una loro coetanea il ricorso alle cure dei medici con una prognosi, fortunatamente, limitata a due giorni. I quattro componenti della banda sono stati alla fine tutti identificati dai carabinieri e per loro è scattata una denuncia per resistenza, interruzione di servizio pubblico e lesioni.

TURCHIA, SCONTRI A UN ANNO DA PIAZZA TAKSIM. ERDOGAN: ''ARRESTEREMO CHI MANIFESTA''




La polizia ha lanciato gas lacrimogeni contro i manifestanti nei dintorni di piazza Taksim e di viale Istiklal, nel cuore di Istanbul. Le forze antisommossa hanno usato anche i cannoni ad acqua. La gente è scesa in strada nel giorno del primo anniversario delle manifestazioni di Gezi Park contro il governo e in memoria delle vittime della repressione, che aveva fatto otto morti e più di 8mila feriti. 
La polizia turca ha effettuato numerosi arresti preventivi attorno a Taksim per impedire che potenziali manifestanti si avvicinino alla Piazza simbolo della rivolta di Gezi Park dell'anno scorso. Secondo Hurriyet online almeno 32 persone sono state arrestate, soprattutto su viale Istiklal. Sul web sono uscite le fotografie di numerosi giovani ammanettati e allineati lungo la strada, o trascinati via da agenti in borghese. LA MINACCIA DI ERDOGAN Coloro che intendono manifestare "saranno arrestati": il monito arriva dal premier turco Tayyip Erdogan a poche ore dalla manifestazione prevista a piazza Taksim a Istanbul per il primo anniversario di Gezi Park.
Il presidente del Consiglio turco annuncia il pugno duro contro se ci saranno manifestazioni. "Non potete occupare Taksim, come avete fatto l'anno scorso, dovete rispettare la legge", ha detto Erdogan durante un discorso a Istanbul di fronte a migliaia di suoi sostenitori. "Se ci andate", ha avvertito "alle nostre forze sicurezza sono state date istruzioni chiare e farà di tutto che è necessario".
 Il dispositivo di polizia attorno alla piazza di Istanbul è imponente. Circa 25mila agenti, molti dei quali arrivati da 11 altre città turche, appoggiati da 50 blindati Toma e da elicotteri, sono stati incaricati di impedire ogni manifestazione a Taksim e dintorni. Un giornalista della CnnIvan Watson, è stato arrestato assieme alla troupe mentre stava tenendo una diretta dalla piazza davanti a un cordone di polizia in assetto antisommossa. Le immagini postate sul sito web della Cnn sono eloquenti: Watson stava descrivendo la situazione di tensione in piazza quando un ufficiale di polizia lo ha interrotto bruscamente, tirandolo per la giacca e chiedendogli di mostrare tessera professionale e passaporto: «Sei un giornalista? - si sente gridare - Facci vedere il passaporto, il passaporto!».

miércoles, 28 de mayo de 2014

GRILLO INCONTRA FARAGE: ''NOI RIBELLI COL SORRISO''. L'ACCORDO TRA M5S E UKIP: VOTI IN AUTONOMIA



Dal VinciamoNoi al VinciamoPoi, dalla negazione della sconfitta al nuovo attacco agli avversari politici ai quali, «non resta che piangere». Le elezioni europee, dice un Beppe Grillo di nuovo pimpante, non sono state una «sconfitta storica» ma un' «affermazione». Nessuna Waterloo, nessuna Caporetto: dunque non è il caso di «autoflagellarsi». La rivincita del M5s è alle porte: «è solo una questione di tempo». Intanto, dice il leader pentastellato, «siamo la prima forza di opposizione in Italia, in attesa di diventare forza di governo». Una forza che ha dalla sua «la maggioranza relativa degli italiani che hanno tra 18 e 29 anni» e che è «qui per restare e per contare in Europa». Proprio per conquistare spazio in Europa, Grillo prende un aereo e vola a Bruxelles, dove incontra Nigel Farage, il leader degli euroscettici inglesi dello Ukip che ha umiliato conservatori e laburisti. È la prima volta che il leader M5s si siede ad un tavolo di trattativa: questa volta Grillo ha bisogno di un accordo che consenta ai Cinque Stelle di entrare in un gruppo parlamentare con altri partiti. Solo in questo modo l'M5s potrà contare qualcosa a Bruxelles , far sentire la sua voce eurocritica nel consesso europeo e cercare di ottenere almeno una presidenza e una vicepresidenza. «Se funziona, se riusciamo a trovare un accordo, potremmo divertirci a causare un sacco di guai a Bruxelles» dice Farage a Grillo durante il loro pranzo in un ristorante di Bruxelles. E a sua volta Grillo gli promette: «siamo ribelli con una causa, e combatteremo con il sorriso». Obiettivo comune sarà «incutere timore ai burocrati di Bruxelles» salvaguardando per i rispettivi movimenti autonomia di voto. Se la scelta convincerà il Movimento sarà la rete a dirlo, quando la proposta verrà sottoposta al voto degli attivisti. Per ora ad esprimersi saranno i parlamentari che hanno convocato le rispettive assemblee per fare un'analisi del voto e per dire la loro sull'intesa in Europa. Non tutti i deputati sono favorevoli all'alleanza con gli euroscettici di Farage . Lo stesso capogruppo alla Camera, un ortodosso come Giuseppe Brescia, sottolinea la diversità tra i due movimenti: quello inglese, ricorda, è fondamentalmente xenofobo, mentre i Cinque Stelle sono quelli che hanno portato all'abolizione del reato di immigrazione clandestina.«A me non piace e non credo proprio di essere l'unico», si lamenta il dissidente Tommaso Currò. D'altra parte sono in molti i deputati che non vedono alternative all'accordo. E tra questi ce ne sono anche alcuni di quelli che in passato non hanno risparmiato critiche ai vertici del movimento. È favorevole, ad esempio, il deputato Walter Rizzetto così come un altro dissidente come Tancredi Turco, che spiega: «Non vedo altre alternative per fare un gruppo e per evitare di condannarci a non contare nulla». Intanto, in assemblea, i deputati affrontano lo spinoso capitolo del flop elettorale e le conseguenze che il risultato potrebbe avere a breve sulle amministrative. «Grillo non si deve dimettere ma sarebbe il caso che ai ballottaggi desse più visibilità ai parlamentari che sono espressione del territorio» chiede Tancredi Turco. Ma anche un «ortodosso» come Mimmo Pisano osserva: «una riflessione costruttiva deve portare ad immaginare di dare un ruolo maggiore alle persone capaci di comunicare bene i contenuti. Non possiamo essere tuttologi». E alla fine è proprio da un ipercritico come Rizzetto, che si guarda dal richiedere un passo indietro di Grillo («sarebbe scorretto umanamente») che arriva la richiesta di fare uno sforzo di unità per superare il momento difficile: «Dobbiamo fare quadrato - è il suo appello - non è il momento di gettare benzina sul fuoco». Ma la tensione tra i cinque stelle resta alta.

Europee, i candidati che nemmeno la moglie o il marito hanno votato

Non hanno convinto l'elettorato, ma nemmeno i propri familiari, in alcuni casi neppure la moglie o il marito. Sono i candidati che il conteggio dei voti non l'hanno proprio iniziato perché si sono fermati a zero o hanno avuto al massimo una preferenza, la propria. 

In Valle d'Aosta si sono dovuti accontentare di un solo voto Matteo Campora di Ncd, Daniela Maria Cristina Lazzaroni di Forza Italia e Massimiliano Iacobucci di Fratelli d'Italia. Tre le preferenze per Stefano Sarti della Lista Tsipras mentre Sergio Aureli del Pd, partito che ha dominato le europee, ha conquistato la bellezza di 9 voti. 





Sempre nella circoscrizione Nord-Ovest, due i voti presi sia in Lombardia sia in Piemonte dal colombiano Ezequiel Offredi Viana Reinaldo, in lista con l'Italia dei Valori, mentre in Liguria Luca Marchi, responsabile della comunicazione di Io Cambio – MAIE (Movimento Associativo Italiani all'Estero) si è fermato a quota uno. 

Nel partito di Davide Vannoni lo stesso risultato lo ha portato a casa Mariam Scandroglio, originaria della Costa d'Avorio, al debutto elettorale. Nella circoscrizione Italia Centrale, in Umbria nessun voto per Gabriele Bechini e Filippo Tettoia dell'Italia dei Valori. 

Al Sud la Lega Nord ha ottenuto complessivamente soltanto 73 voti: 40 per Giovanna Oltolini (23 in Calabria, 8 in Campania, 4 in Puglia, 3 in Abruzzo, 1 in Molise e Basilicata) e 33 per Ferdinando De Francesco che non è andato in doppia cifra in nessuna regione (9 voti in Calabria, 7 in Puglia e in Campania, 5 in Abruzzo, 4 in Molise e 1 in Basilicata).

sábado, 3 de mayo de 2014

MACERATA, FUGGE DAI SUOI AGUZINI STUPRATA DA UN FOTOGRAFO A 19 ANNI



A diciannove anni era riuscita a sfuggire ai suoi aguzzini che la facevano prostituire in strada e tramite alcuni amici era riuscita ad arrivare a Macerata. Lì, le avevano detto, avrebbe trovato un uomo pronto ad accoglierla in casa per una settimana. Ma invece di aiutarla, questi avrebbe abusato di lei. Ora l'uomo, un fotografo maceratese, deve rispondere di violenza sessuale continuata. I fatti risalirebbero al settembre 2012. Secondo il magistrato la ragazza, irregolare in Italia, era riuscita a sfuggire da alcuni connazionali che a Torino l'avevano costretta a prostituirsi. Qualcuno le aveva detto che in Abruzzo c'era un'associazione che avrebbe potuto aiutarla. Tramite alcune conoscenze la ragazza aveva parlato con un fotografo maceratese che si era detto disponibile ad accoglierla in casa per alcuni giorni. Sembrava una soluzione ottimale in attesa di contattare l’associazione. Ma il soggiorno si sarebbe trasformato in un incubo: per una settimana la ragazza sarebbe stata costretta a subire rapporti sessuali finché non è fuggita e si è rivolta alle forze dell’ordine. Ora il fotografo è indagato per violenza sessuale.

DONNA UCCISE IL SUO STUPRATORE: ''CHIEDA SUBITO SCUSA O SARÀ IMPICCATA''



Deve chiedere 'scusa' e deve dire tutta la verità sull'accaduto, altrimenti la sua condanna a morte potrebbe essere messa in atto nel più breve tempo possibile. La storia assurda di Reyhaneh Jabbari, una giovane ragazza iraniana, fa il giro del mondo: ha ucciso a coltellate un uomo che voleva violentarla e, per questo, è stata condannata a morte. Ma c'è una possibilità, che potrebbe salvarle la vita: deve chiedere 'scusa'. A chiederlo è il figlio della vittima.
Tutto accadde nel 2007, quando Reyhaneh Jabbari aveva appena 19 anni: lei ha sempre sostenuto di aver agito per legittima difesa. "Nella sua confessione, lei ha dichiarato che un uomo era nell'appartamento quando mio padre è stato accoltellato, ma si rifiuta di indicarne l'identità - commenta Jalal Sarbandi, il figlio dell'uomo ucciso: un funzionario del Ministero dei Servizi segreti, MortezaAbadolalì - Se quella donna dirà la verità sarà perdonata, altrimenti subirà la legge del taglione". Vale a dire la condanna a morte: in Iran si pratica per impiccagione.

MARTIN MUORE A 8 ANNI PER SALVARE LA SORELLA 12ENNE:''VOLEVA IMPEDIRE CHE LA STUPRASSERO''




Ucciso per salvare la sorellina. Così è morto il piccolo Martin Cobb di soli 8 anni ucciso da alcuni malviventi che volevano violentare la sorella di 12 anni. 
L'America è sotto shock per la morte Martin che è stato ucciso mentre giocava nel giardino di casa sua con la sorella di 12.
Il piccolo ha pagato a caro prezzo il suo gesto eroico, quello di voler difendere la ragazzina da un intruso che, giunto all'improvviso, voleva violentarla. Il terribile fatto è accaduto a Richmond, in Virginia. L'autore del delitto, un teenager di colore, è stato arrestato. Martin è stato ucciso con un sasso che lo ha colpito alla testa.